Ohi ohi, ora si fa sul serio…..
Basta garette di paese, adesso siamo al via della Coppa delle Dolomiti……..
Alle otto di mattina della domenica le vie della frazione di Fraviano a {it:Vermiglio} sono inaspettatamente piene di vita: centinaia di tutine si aggirano fettolose per il paese chi in ritardo per l’iscrizione chi a testare le pelli sulla erta iniziale chi in auto a preparare “beveroni” strani chi cerca gli ultimi dettagli tecnici. Ci aggiriamo anche noi in cerca di un bar aperto incrociamo gente finora vista solo sulle riviste di settore: Gaicomelli, Brunod la Pedranzini…correremo a fianco dei grandi campioni oggi…..a fianco? forse in partenza saremo a fianco giusto il tempo dello sparo e poi puff!!! spariti.
Il tempo di farsi un caffé di preparare gli sci e siamo già in partenza a scaldarci; ci si giocherà tutto nei primi venti minuti di gara: uno strappo iniziale il prato che finisce per infilarsi nello stretto budello in mezzo al bosco dove sarà difficile fare la differenza (ma anche subirla….).
Al via tutti fremono e premono sull’esile cordone della partenza; il simpatico speaker (che ci intratterrà per ben due ore nel dopogara) fatica a trattenere il gruppo ceh preme preme e preme. sembra una gara di paese più che una gara di coppa delle Dolomiti: ci hanno controllato sì l’ARVA maattorno a me vedo microzainetti dove non credo proprio ci stia la pala la sonda la giacca il copripantalone e la pelle di ricambio scritte nel regolamento……qualcosa manca ancora nella organizzazione di queste gare.
Pronti? Via! Cerco di non farmi prendere dalla foga e di stare in piedi nel turbinio di sci e racchette, tengo la mia direzione e lascio passare i più scalmanati non vorrei fare da tappo dopo; alla prima curva si vede una tuta rossa ferma a lato; sapremo dopo che era Martin Ritz con una pelle rotta (o staccata? opppure semplicemente dimenticata nella foga? I commenti si sprecano). Siamo tutti assieme in un “tovo” stretto e ghiacciato e si sta in piedi a fatica, i primi venti minuti sono tutti di braccia; sulle erte più infami dovrebbero mettere persone ad aiutare, come fanno nelle gare di enduro altrimenti si rischia il tappo e tutti sono scontenti. Mi trovo con Marco e Graziano siamo tutti lì uno dietro l’altro poi a Graziano si stacca la pelle (mi sono chinato un paio di volte anche io per rimetterla a posto ed in gara è davvero un problema) e lo perdiamo; nel tratto fuori dal bosco finalmente si può provare a forzare e mi trovo inaspettatamente bene: recupero qualche posizione, ma quel culetto in tutina bianca la davanti si allontana sempre di più….alla faccia che lo scialpinismo non è uno sport femminile.
Chiudo in crescita in 1h 02′ per mille metri di dislivello (il mio fedele Forerunner segna 3′ minuti di pausa nel bosco); penso che meglio di così non potessi proprio fare; certo che con questi risultati ormai si naviga nel fondo della classifica….anzi nemmeno, visto che la classifica ufficiale si ferma al 30esimo posto, l’utlimo che assegna punti per la Coppa delle Dolomiti! Non siamo nemmeno in classifica!!!!
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